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BUON ANNO DEL TOPO

ideazione Simona Arrighi e Sandra Garuglieri
regia Simona Arrighi
creazione sonora Isabelle Surel
testo Manola Nifosì
ideazione scene Avatar – Architettura
costumi e oggetti di scena Antonio Musa luci Roberto Cafaggini
in scena Sandra Garuglieri e Giulia Mannocci

fascia di età dai 6 ai 10 anni

 

“Fermati. Fermati accanto a te c’è un altro uomo. Incontralo:
l’incontro è la più grande, la più importante delle esperienze”.
R. Kapuscinski

Chi sarà questo nuovo altro? Come si svolgerà il nostro incontro? Che cosa ci diremo? In quale lingua? Riusciremo ad ascoltarci e a capirci a vicenda?

Nello spettacolo tentiamo di assumerci questi interrogativi e ciò di cui essi tengono conto. Un invito dunque a scardinare le cause di rifiuto e di diffidenza nei confronti dell’altro e uno stimolo a progettare soluzioni di accoglienza in nome di un’ ”educazione alla prossimità”.
La Cina è “il prossimo” con cui intendiamo incontrarci per cominciare a mettere in pratica l’esercizio del dialogo. La cultura verso la quale intendiamo compiere uno sforzo di attenzione per evitare di rimanere indifferenti, freddi e insensibili.
Lo spettacolo racconta la storia di S., una giovane donna che la notte di Capodanno si imbatte in un diario scritto da un bambino cinese ora in Italia.
S. comincia a scorrere le pagine del diario e ad appassionarsi alla lettura degli appunti, delle frasi, delle parole dette e ascoltate che il bambino ha consegnato alla pagina scritta. Sono allora i racconti sulla Cina e l’incontro con una realtà completamente nuova che prendono forma in scena in una specie di affresco, di sceneggiatura attraverso l’immaginazione di S. Il suo viaggio nel diario è l’esperienza di chi si dispone all’incontro, all’imprevisto e alla contaminazione.

Il luogo dell’ azione non è inteso solo come “spazio scenico” ma anche come luogo che accoglie tutti gli elementi, carico di significati, oggetti da guardare e da interpretare. Si tratta di un luogo che non esiste da un’altra parte né è una riproduzione di un altro mondo esistente, casomai un labirinto dell’immaginario dove tutto può accadere.


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