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RESIDENZE ATTODUE 2016

OVERLOAD – PROGETTO STUDIO TEATRO SOTTERRANEO

Residenza Laboratorionove HOUSE dal 7 aprile al 20 giugno 2016

 

Overload

Produzione     Sotterraneo
Regia              Sotterraneo
Drammaturgia Daniele Villa
In scena          Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati

Overload è un pezzo di teatro fisico che lavora sul concetto di interruzione, come gesto corporeo e accadimento della vita: l’uomo tende a vedere tutto i termini narrativi ma le storie non esistono in natura, esiste solo un lungo susseguirsi di crescite e crolli. In scena cerchiamo di studiare il meccanismo della rottura improvvisa, della deviazione dal percorso, dell’interruzione di qualcosa che sembrava destinato a durare. Attraverso azioni spezzate, scene che s’inceppano e rapidi accenni di qualcosa che sembra sul punto di procedere e invece non accadrà mai, lavoriamo sul rapporto scenico fra aspettativa e delusione, tentativo e fallimento, ascesa e caduta e in generale sulla sensazione che proviamo quando qualcosa, dai rapporti, ai momenti intensi, alla vita stessa, finisce anzitempo.

 

saranno previsti prove di lavoro aperte – per informazioni 0554206021 info@attodue.net

 

 
CONFESSIONI progetto a cura di Silvia Franco

Residenza Laboratorionove HOUSE da aprile a luglio 2016

 

La confessione è un atto di parola.
Un dipanarsi della propria vita davanti ai nostri occhi. Un gesto di estrema libertà.
E’ un dono laico, un sentire religioso, un momento narcisistico; un presentarsi nudi all’ascoltatore: innocenti e colpevoli.
E’ una resa dei conti; una dichiarazione di verità, una ricerca del senso dell’esistenza.
E’ il tentativo di ritrovare una condivisione, una vicinanza.
E’ un momento intimo che diventa un incontro con l’altro.
La confessione è il dubbio.

In scena una figura si affida alle parole per spogliarsi del proprio vissuto e raccontarsi assumendo identità sempre diverse.
La partenza è nelle CONFESSIONI di Sant’Agostino e ne IL REGNO di Emmanuel Carrère.
Un uomo spogliato, che non teme più di mostrare la sua nuda intimità ed uno che racconta se stesso parlando di altri.
Il racconto non può che essere vero, perché è stata scelta la forma più consona alla verità, la confessione appunto.
La confessione si manifesta attraverso il mezzo che è finzione per eccellenza: il teatro.
L’azione scenica diventa atto di sottrazione; necessità di svuotarsi, di lasciarsi attraversare da vite diverse che testimoniano un vissuto che si dichiara vero. In questo modo l’attore diventa il tramite tra la confessione e la finzione.

 

saranno previsti prove di lavoro aperte – per informazioni 0554206021 info@attodue.net


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