PERCORSO DI FORMAZIONE ATTORIALE
Un percorso di avvicinamento al linguaggio teatrale, agli elementi della scena e al lavoro di attore. Stimolare la vocazione e le attitudini dell’attore, ribadire l’importanza spaziale del corpo e della voce, educare uno sguardo critico e personale alla messa in scena sono alcuni degli obiettivi che questo laboratorio propedeutico si propone.
Laboratorio base
Laboratorio Teatrale propedeutico
È pensato per accompagnare l’allievo nel suo percorso di conoscenza verso il mestiere dell’attore e orientarlo alla consapevolezza delle proprie attitudini. Il percorso di recitazione approfondisce i vari aspetti che formano il bagaglio necessario per un attore ad esperire la scena e rappresenta una prima tappa del processo di formazione professionale.
È pensato per accompagnare l’allievo nel suo percorso di conoscenza verso il mestiere dell’attore e orientarlo alla consapevolezza delle proprie attitudini. Il percorso di recitazione approfondisce i vari aspetti che formano il bagaglio necessario per un attore ad esperire la scena e rappresenta una prima tappa del processo di formazione professionale.
Contenuti:
– Consapevolezza dell’attore nello spazio, in relazione al partner e al gruppo;
– Indagine dei propri mezzi espressivi attraverso il training fisico;
– Esplorazione dei mezzi espressivi attraverso lo studio della maschera neutra;
– Sviluppo delle capacità di improvvisazione a partire da stimoli iconografici, musicali, testuali;
– Studio delle tecniche vocali e fonetiche;
– Sviluppo delle capacità di ascolto individuale e di gruppo;
– Sviluppo della creatività scenica individuale e corale;
– Sviluppo della comprensione delle dinamiche compositive dello spettacolo finale;
ÉQUIPELuisa Bosi, Ilaria Cristini, Sandra Garuglieri, Marco Toloni
DOVE
Sesto Fiorentino
Laboratorionove House / Teatro Limonaia
QUANDO
Dal 31 ottobre a giugno
2 incontri settimanali
Lunedì e mercoledì dalle ore 19.00 alle 21.30
25 Crediti Formativi
Borse di studio
Unicoop Firenze Sez. Soci Sesto Fiorentino e Calenzano con AttoDue\LaboratorioNove form offrono due borse di studio per frequentare il corso propedeutico di formazione per attori a due soci Unicoop Firenze.
scarica qui il MODULO


LABORATORI CRESCITA
I laboratori vogliono sviluppare alcuni ambiti della pratica della scena a partire da un progetto artistico autoriale, che prevede una restituzione pubblica finale. È possibile frequentare questi laboratori solo dopo aver frequentato il corso propedeutico o aver dimostrato tramite audizione di possedere la grammatica di base del lavoro sulla scena. Il corso prevede l’approfondimento dell’uso degli strumenti di base acquisiti al propedeutico, così da portare l’allievo verso un livello di recitazione consapevole.
Obiettivo
Rendere l’allievo capace di accogliere senza pregiudizi differenti approcci al teatro. Le forme del teatro sono innumerevoli, non esiste una sola maniera di affrontare il palcoscenico.
LABORATORI TEATRALI INTENSIVI
Il testo di Joël Pommerat La riunificazione delle due Coree è il materiale input che accompagna e segna il lavoro di tutti i laboratori di crescita di questo anno scolastico. Crediamo che occorra offrire occasioni diverse per esperire e valorizzare la pluralità degli sguardi verso la scena: ogni laboratorio sarà autonomo nelle scelte didattiche e artistiche ma cooperativo nel condividere il materiale letterario di partenza.
Joël Pommerat è autore e regista dei suoi spettacoli.
La riunificazione delle due Coree è un testo sull’amore.
È pensato per accompagnare l’allievo nel suo percorso di conoscenza verso il mestiere dell’attore e orientarlo alla consapevolezza delle proprie attitudini. Il percorso di recitazione approfondisce i vari aspetti che formano il bagaglio necessario per un attore ad esperire la scena e rappresenta una prima tappa del processo di formazione professionale.
I Laboratori previsti sono:
Sono sempre più convinto che lo studio approfondito della dizione, dell’articolazione, dell’emissione, dell’analisi grammaticale, logica e del periodo, siano bagaglio tecnico primario e assolutamente necessario alla formazione di un attore. L’unicità emotiva e personale dell’attore difficilmente raggiungerà una sua espressione artistica compiuta in mancanza di un patrimonio tecnico che permetta di rendere la comunicazione e la parola arte teatrale. Lo studio di questi artifici nel loro significato fondamentale, quello appunto di “fare arte”, saranno l’oggetto di interesse principale del corso con un occhio sempre attento all’interpretazione del testo in vista della sua messa in scena. Credo in un attore artigiano che fa dell’interazione tra talento, emozione e tecnica il punto focale della propria preparazione.
DOVE
Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 18 ottobre al 20 dicembre
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
15 Crediti Formativi
I panorami sono una percezione attiva dell’esperienza in corso, sono lo sguardo che coinvolge tutti i sensi, sono la selezione dell’inquadratura e dell’istantanea viva in un momento. Essere anonimi è possibile in solitudine, ogni relazione comporta l’incontro con altri esseri umani e le eccezioni si moltiplicano, si uniscono, si perdono. Non c’è via di scampo. Il panorama non è più lo stesso, l’autonomia coinvolge un’organicità non prevedibile, le domande si formulano con una grammatica inadatta che si arrampica e scivola.
Il territorio d’indagine proposto non riguarda il dramma né la tragedia né la catastrofe ma la comparsa della qualità di una cosa alterata da un malfunzionamento, cioè un attore che fa della presenza in scena il proprio campo di ricerca sensibile, l’estensione della propria scatola nera, la decostruzione della conoscenza. Ci sono presenze e valori umani ed enigmi, tutto non descrivibile. Le certezze sono il potere di un’illusione e in scena sono accettate per essere sciolte dalle loro consuetudini.
Lo studio si attiva per essere parte di un processo di composizione scenica che sposta l’attenzione e altera i territori della linearità, per scavare dentro le visioni che sostengono il linguaggio. Le parole contenute nel libro La riunificazione delle due Coree di Joël Pommerat, sono il dinamismo di approcci di comunicazione: caleidoscopi, labirinti, distorsioni che si piegano alle urgenze e tolgono il velo alla diplomazia. Il sentimento è un corpo scomodo, è soltanto una parola.
DOVE Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 10 gennaio al 16 marzo
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
15 Crediti Formativi
Tutto quello che accade in scena avviene solo nel momento in cui succede, non è ripetibile, non sarà mai uguale.
Tutto accade nel momento presente, il passato non c’è più, il futuro non c’è ancora. Ma il momento del qui e ora. ha in sé la potenza del passato e del futuro.
Questo momento unico e meraviglioso, questo stare nel qui e ora. richiede un esercizio di onestà verso se stessi, accettando anche il vuoto da cui può nascere un atto creativo, non pretendendo di aggiungere niente ma mostrandosi per come si è nel momento presente in cui si è, qui e ora.
Un momento irripetibile che ci allena a non voler fare, a non voler essere ma a lasciare che le cose avvengano, allenandoci all’ascolto di se stessi e dell’altro presente con noi in scena.
Dall’ascolto agito realmente nel qui e ora nasce una relazione che non imita la vita, ma rende vivo tutto quello che accade.
Il qui e ora sviluppa l’ascolto dell’altro e l’ascolto dell’altro sviluppa il coraggio di affidarsi all’altro, e di accettare qualsiasi proposta arrivi perché nell’ascolto del qui e ora tutto può essere accolto e trasformato in un atto creativo.
Affidandosi all’altro guardiamo con occhi diversi nello stesso momento, nella stessa direzione e quello che vediamo è la stessa cosa: noi stessi, gli altri, la stessa umanità.
DOVE Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 28 marzo a giugno
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
15 Crediti Formativi
LABORATORIO SVILUPPO
L’obiettivo di questo laboratorio conclusivo non è solo la messa in scena di un testo teatrale, ma l’elaborazione di un percorso completo per la formazione dell’attore creativo in grado di gestire le proprie acquisite competenze tecniche e formulare proposte e idee nel campo della regia e della composizione dell’opera teatrale.
Il laboratorio previsto è
Non è che il teatro debba portare il suo fruitore al grado zero;
al contrario, deve portarlo nella melma, al pantano iniziale,
reimmergerlo nella parte più buia e indomabile della coscienza…
(G. Testori)
C’è uno dei più grandi intellettuali del Novecento, non troppo ricordato dal grande pubblico, che si chiama Giovanni Testori. Scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista, attore: difficile definirlo in una parola.
La sua lunga attività è segnata da un indissolubile intreccio degli ambiti creativi, da una violenta necessità di superamento delle barriere semiotiche, stilistiche, espressive, che convenzionalmente distinguono forme artistiche differenti.
Instancabile sperimentatore della lingua, nessun autore è stato, come lui, tanto fecondo nell’inventare soluzioni formali del linguaggio, nel reinventarsi continuamente, e, allo stesso tempo tanto crudele nel ripudiarsi, tanto incapace di ripetersi. I suoi linguaggi sono stati punti di non ritorno, o, nella migliore delle ipotesi, trampolini per tuffarsi altrove.
Il linguaggio di Testori è sottoposto dapprima alla scossa del dialetto, per poi subire le incursioni della lingua francese, dei cascami dell’inglese, l’assurdità di una lingua barocca sconosciuta e deforme.
Il persistente mutamento di lingue, stili e invenzioni è il frutto di un incontenibile slancio a sperimentare, il segno di un’irrequietezza, di una vitalità produttiva che tuttavia torna testardamente sempre su precisi nuclei tematici.
Il corpo è uno di questi, il più importante. Esso è al centro di ogni tessitura verbale in modo viscerale e istintivo. Operando delle vere e proprie traslazioni semiotiche, Testori partorisce una lingua fisiologica, trafitta di immagini-verbali, libera dai limiti delle convenzioni comunicative.
Non c’è scrittore italiano più totalmente carnale di Testori.
Ed è proprio nelle sue opere teatrali che tutto questo appare estremamente chiaro, ancora di più che nella prosa. Testori parla infatti di teatro come luogo non scenico ma verbale che consiste in una specifica, buia e fulgida, qualità carnale e motoria della parola. E solo questa parola, materica, orrendamente fisiologica, è capace di porre all’uomo le domande radicali della vita.
ÉQUIPE
Ilaria Cristini, Marco Toloni, Simona Arrighi
DOVE
Sesto Fiorentino
Teatro Limonaia/Laboratorionove House
QUANDO
Dal 10 ottobre a giugno
2 incontri settimanali
Lunedì e mercoledì dalle ore 19.00 alle 22.00
25 Crediti Formativi
a cura di Ilaria Cristini

Sede dei corsi
LABORATORIONOVE HOUSE
via Matteotti 88, Sesto Fiorentino (FI)
Info e iscrizioni
tel: +39 055 4206021 | +39 347 5167332 | +39 347 4993041
e-mail: info@laboratorionove.it