PERCORSO DI FORMAZIONE ATTORIALE
Un percorso di avvicinamento al linguaggio teatrale, agli elementi della scena e al lavoro di attore. Stimolare la vocazione e le attitudini dell’attore, ribadire l’importanza spaziale del corpo e della voce, educare uno sguardo critico e personale alla messa in scena sono alcuni degli obiettivi che questo laboratorio propedeutico si propone.
Laboratorio base
Laboratorio Teatrale propedeutico
È pensato per accompagnare l’allievo nel suo percorso di conoscenza verso il mestiere dell’attore e orientarlo alla consapevolezza delle proprie attitudini. Il percorso di recitazione approfondisce i vari aspetti che formano il bagaglio necessario per un attore ad esperire la scena e rappresenta una prima tappa del processo di formazione professionale.
È pensato per accompagnare l’allievo nel suo percorso di conoscenza verso il mestiere dell’attore e orientarlo alla consapevolezza delle proprie attitudini. Il percorso di recitazione approfondisce i vari aspetti che formano il bagaglio necessario per un attore ad esperire la scena e rappresenta una prima tappa del processo di formazione professionale.
Contenuti:
– Consapevolezza dell’attore nello spazio, in relazione al partner e al gruppo;
– Indagine dei propri mezzi espressivi attraverso il training fisico;
– Esplorazione dei mezzi espressivi attraverso lo studio della maschera neutra;
– Sviluppo delle capacità di improvvisazione a partire da stimoli iconografici, musicali, testuali;
– Studio delle tecniche vocali e fonetiche;
– Sviluppo delle capacità di ascolto individuale e di gruppo;
– Sviluppo della creatività scenica individuale e corale;
– Sviluppo della comprensione delle dinamiche compositive dello spettacolo finale;
ÉQUIPE Luisa Bosi, Ilaria, Simona Arrighi, Marco Toloni, Elena Turchi
DOVE
Sesto Fiorentino
Laboratorionove House / Teatro Limonaia
QUANDO
Dal 21 ottobre a giugno
2 incontri settimanali
Lunedì e mercoledì dalle ore 19.00 alle 21.30
25 Crediti Formativi
NOVITA’
Corso di avvicinamento all’ARTE DEL PALCOSCENICO
Un nuovo corso di propedeutica teatrale pensato per muovere i “primi passi” sulla scena
DOVE
Firenze
MAD Piazza delle Murate
QUANDO
dal 14 ottobre a fine maggio
1 incontro settimanale
lunedì dalle ore 18.00 alle 20.00
15 Crediti Formativi
Borse di studio
Unicoop Firenze Sez. Soci Sesto Fiorentino e Calenzano con AttoDue\LaboratorioNove form offrono due borse di studio per frequentare il corso propedeutico di formazione per attori a due soci Unicoop Firenze.
Unicoop Firenze Sez. Soci Sesto Fiorentino e Calenzano con AttoDue\LaboratorioNove
form offrono due borse di studio per frequentare il corso propedeutico di formazione
per attori a due soci Unicoop Firenze. Le domande, corredate di lettera motivazionale,
dovranno essere inviate per A/R entro e non oltre il 30 settembre 2024 a: LaboratorioNove,
via Matteotti 88, 50019, Sesto Fiorentino con oggetto “bando borse di studio
Unicoop-LaboratorioNove form”. Per l’assegnazione delle borse di studio costituiranno
elementi essenziali: essere socio Coop Unicoop Firenze, al momento di presentazione della
domanda ed avere un’età compresa fra i 18 e i 35 anni. Saranno oggetto di valutazione:
lo stato di occupazione/inoccupazione, la tipologia dell’eventuale contratto di lavoro e la
situazione anagrafica della famiglia. La selezione dei vincitori avverrà tramite colloquio con
referenti Unicoop Firenze e responsabili del Laboratorio Nove il 3 e il 4 ottobre 2024.
I corsi si terranno da novembre a maggio, il lunedì e il mercoledì, dalle 19.00 alle 21.30,
presso il Laboratorionove House di Sesto Fiorentino.
scarica qui il MODULO
LABORATORI CRESCITA
I laboratori hanno come obiettivo lo sviluppo di alcuni ambiti della pratica
della scena a partire da un progetto artistico autoriale.
Prevedono una restituzione pubblica finale. È possibile frequentare questi
laboratori solo dopo aver frequentato il corso propedeutico o aver dimostrato
tramite audizione di possedere la grammatica di base del lavoro sulla scena.
Gli obiettivi:
Rendere l’allievo capace di accogliere senza pregiudizi differenti approcci al
teatro. Le forme del teatro sono innumerevoli, non esiste una sola maniera di
affrontare il palcoscenico. Approfondimento dell’uso degli strumenti di base
acquisiti al propedeutico al fine di portare l’allievo verso un livello di recitazione
consapevole.
LABORATORI TEATRALI INTENSIVI
L’opera di B.Marie Koltès è il materiale input che accompagna e segna il lavoro di tutti i laboratori di crescita di questo anno scolastico. Crediamo che occorra offrire occasioni diverse per esperire e valorizzare la pluralità degli sguardi verso la scena: ogni laboratorio sarà autonomo nelle scelte didattiche e artistiche ma cooperativo nel condividere il materiale letterario di partenza.
I percorsi di studio esploreranno ‘quella voce lancinante e vertiginosa’ che Koltès ha saputo instillare nel panorama della scrittura drammatica contemporanea, rifuggendo sempre, nella sua breve esistenza, dagli schemi espressivi correnti, convinto che “per dare senso ad un unico sostantivo o aggettivo ci vuole un tessuto di parole, (…) una specie di allitterazione musicale che abbia le cadenze di Bach o la serialità del reggae, fa lo stesso”.
I Laboratori previsti sono:
Sono sempre più convinto che lo studio approfondito della dizione, dell’articolazione, dell’emissione, dell’analisi grammaticale, logica e del periodo, siano bagaglio tecnico primario e assolutamente necessario alla formazione di un attore. L’unicità’ emotiva e personale dell’attore difficilmente raggiungerà una sua espressione artistica compiuta in mancanza di un patrimonio tecnico che permetta di rendere la comunicazione e la parola arte teatrale. Lo studio di questi artifici nel loro significato fondamentale, quello appunto di “fare arte”, saranno l’oggetto di interesse principale del corso con un occhio sempre attento all’interpretazione del testo in vista della sua messa in scena. Credo in un attore artigiano che fa dell’interazione tra talento, emozione e tecnica il punto focale della propria preparazione.
DOVE
Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 15 ottobre al 7 novembre
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
10 Crediti Formativi
La scena è un artificio, un luogo di visioni, uno spazio di ricerca per un salto nel buio e nel vuoto. Nell’evoluzione contemporanea della figura dell’artista di scena, il percorso di studio attoriale si muove attraverso una serie di elementi incogniti e individuali che costituiscono il valore della presenza umana. Senza ormai più il conforto di una tecnica al servizio della bellezza interpretativa, l’esperienza in scena si conferma come il momento in cui la persona è quello che è, ma soprattutto è ciò che si trova a fare, con se stesso. Un attore fa della presenza in scena il proprio campo di ricerca sensibile.
Sciogliere le certezze dalla consuetudine e nutrire l’immaginario indispensabile per configurare uno slittamento del potere evocativo. Fare quest’esperienza può significare sospendere un giudizio sulle cose, anche sul proprio sguardo sulle cose, pur di essere attratti da ciò che non sia già familiare, conosciuto, confortante.
Si tratta di un percorso laboratoriale che si attiva per essere parte di un processo di studio sulla scena e consiste nell’attraversamento di un’idea di creazione mediante diverse pratiche di approfondimento: la presenza scenica, l’attenzione dello sguardo, i riferimenti della storia recente delle arti performative, l’analisi dei segni della rappresentazione, il lavoro autoriale della composizione.
Le parole contenute nel libri di Bernard-Marie Koltès aprono squarci che si manifestano con un’essenza di estraniamento, in libertà, senza teorema, un linguaggio archetipo di epifanie concrete. La distanza minore fra l’immaginario e il controllo è la condizione possibile per restituire ossigeno alla conoscenza, come in un atto di resistenza ad ogni tentativo di vandalismo culturale. Per continuare a non distinguere il visibile dall’invisibile.
DOVE Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 12 novembre al 4 febbraio
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
20 Crediti Formativi
Spesso si pensa che la comprensione intellettuale della parola scritta sia TUTTO. Non credo.
E’ indubbio che il testo su cui ogni attore è chiamato a confrontarsi prima della messa in scena, durante le prove dello spettacolo, debba essere compreso attraverso l’analisi dei contenuti, lo studio dei personaggi, della struttura drammaturgica eccetera, eccetera, eccetera. Ma, forse, parallelamente o forse addirittura ancor prima di comprenderlo in tutte le sue sfumature e anfratti, quel testo bisogna “mangiarlo”, farlo proprio, masticarlo, digerirlo. Esercitarne la fisicità della parola per trovarne il respiro e la ritmica nella sequenza. Pronunciare più volte quel testo dunque, perché si possa assumere la memoria fisica di ogni singola sillaba, parola, frase, fino a poterlo possedere, appunto respirare.
Attraverso la costruzione di questo estremo artificio cercheremo di provare a restituire al meglio la vivezza del dire nel qui e ora della scena.
La scrittura di B. Marie Koltès sarà la nostra opportunità di dire d’un fiato “senza quei punti fermi ad interrompere il bisogno lucido di un getto di parole”, “una partitura senza soste riconducibile a frase musicale ininterrotta”.
DOVE Sesto Fiorentino
Laboratorionove House
QUANDO
Dal 18 febbraio a giugno
2 incontri settimanali
Martedì e giovedì dalle ore 19.00 alle 22.00
20 Crediti Formativi
LABORATORIO SVILUPPO
L’obiettivo di questo laboratorio conclusivo non è solo la messa in scena di un testo teatrale, ma l’elaborazione di un percorso completo per la formazione dell’attore creativo in grado di gestire le proprie acquisite competenze tecniche e formulare proposte e idee nel campo della regia e della composizione dell’opera teatrale.
Il laboratorio previsto è
La Masticazione dei morti di Patrick Kermann /a cura di Ilaria cristini e Marco Di Costanzo
“Il Teatro è il territorio della morte, questo luogo rituale dove i vivi stanno cercando di comunicare con l’aldilà. Sul palcoscenico, in un incessante equilibrio tra incarnazione e disincarnazione, materiale e immateriale, visibile e invisibile, compaiono fantasmi che portano la parola dei morti, per noi ancora e solo vivi (…) Quindi mi interessa solo questo fragile dialogo con i morti, questi tenui respiri raccolti dai morti che testimoniano di essere stati alla storia e al mondo.”
(Patrick Kermann)
Il tempo in cui viviamo ci ha destinati ad un continuo flusso di immagini spazzatura, che costruiscono la più perfetta delle illusioni, addomesticando i nostri occhi all’apparente verità delle immagini e dei contenuti diffusi dai Social media. Tutto è abilmente strutturato per allontanare ciò che non desideriamo vedere e avvicinare ciò che desideriamo osservare. Quello che vediamo in rete è sempre più il riflesso dei nostri pensieri, dei nostri gusti e orientamenti: una sorta di “bolla” dentro cui ci illudiamo di vedere il mondo, mentre in realtà guardiamo sempre di più soltanto il nostro ombelico.
Nel quotidiano bulimico pasto di immagini, la funzione dello sguardo è divenuta un gesto tristemente ovvio. Sono ormai poche le possibilità di poter “guardare”. Non è scontato essere in grado di farlo. Il Teatro, in quanto forma d’arte, ha la forza necessaria per liberare lo sguardo, ci indica cosa è importante osservare, insegnandoci che guardare nutre delle consapevolezze su se stessi e sul mondo che ci circonda.
Chi fa Teatro ha il compito di stimolare uno sguardo che interroga. Lo spettacolo genera uno sguardo partecipato perchè prevede un vuoto, qualcosa che manca e che soltanto lo spettatore può colmare.
Il linguaggio del Teatro che mi attrae è materiale e concreto: è una scrittura scenica fatta di azioni, incrocio di corpi, gesti e suoni che si sviluppano e prendono forma oltre le singole parole. Il linguaggio si costruisce nello spazio, la parola è azione.
I corpi sono il primo segno nella costruzione della performance.
I corpi sulla scena sono spudoratamente sfregiati. Sono corpi dolenti, indifesi e messi a nudo. Dunque maschere, trucchi, protesi.
L’opera di riferimento sarà La masticazione dei morti di Patrick Kermann, una sorta di Spoon River contemporaneo, in cui, un coro di morti racconta la storia di un piccolo paese e dei suoi abitanti. Un piccolo gioiello drammaturgico che ci indica il teatro come il “luogo salvifico” in cui ciascuno possa riallacciare le fila di un altrove altrimenti perduto.
ÉQUIPE
Ilaria Cristini, Marco Di Costanzo
DOVE
Sesto Fiorentino
Teatro Limonaia/Laboratorionove House
QUANDO
Dal 21 ottobre a giugno
2 incontri settimanali
Lunedì e mercoledì
dalle ore 18.00 alle 21.00 o
dalle ore 19.00 alle 22.00
25 Crediti Formativi
a cura di Ilaria Cristini, Marco Di Costanzo
Sede dei corsi
LABORATORIONOVE HOUSE
via Matteotti 88, Sesto Fiorentino (FI)
Info e iscrizioni
tel: +39 055 4206021 | +39 347 5167332 | +39 347 4993041
e-mail: info@laboratorionove.it