un progetto a cura di Laboratorio Nove di Firenze per le isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Lungo il tragitto compiuto dal camminatore si snodano pensieri, immagini, suoni, colori, odori.
Camminare obbliga a tempi lenti, più lenti del pensiero e della capacità di vedere. Per questo colui che cammina riesce a fermare lo sguardo o l’attenzione su particolari inusuali che altrimenti non avrebbe notato. Un fiore sconosciuto, l’angolazione di una pietra, un suono dietro un cespuglio, il disegno di un ombra. Ogni cosa ci riporta a un pensiero, si ricollega a un qualche vissuto, a un deja vu e, nonostante questo, ogni cosa è assolutamente nuova ed unica, un’emozione mai provata.
Lungo il cammino si fanno incontri: allo sconosciuto rivolgiamo un saluto, un cenno del viso e della mano. Ci sembra naturale, salvo poi notare la straordinarietà di quel saluto così poco concepibile per chi vive in una città.
Dietro una curva possiamo trovare una piccola storia; ci fermiamo per un pò ad ascoltarla, a vederla, integrandola nella grande storia del nostro cammino.
Questa è la proposta: la creazione di quattro o cinque microstorie che i “camminatori” delle isole toscane incontreranno casualmente nel loro percorso di trekking.