drammaturgia di Silvano Panichi
dall’opera di Karl Krauss con incursioni di Marinetti e Musil
un’esperienza di laboratorio teatrale condotto da Silvano Panichi e Ilaria Cristini
con la collaborazione di Andrés Morte Terés
con Massimiliano Bruni, Maria Rosaria Santo, Trudy Scroppo, Mirco Innocenti, Natalia Tapinassi, Melissa Tagliafraschi, Elisa Buonomo, Federica Marra, Caterina Rossi, Giulia Belotti, Claudia Costanzo
assistente alla regia Giulia Guastalegname
Dal profondo terreno concavo della Boemia e di quell’Europa di “mezzo” che ha generato l’espressione “guerra mondiale” e che ha dato il via al secolo della distruzione globale, nasce la più straordinaria rivoluzione teatrale che il mondo ha conosciuto dopo la società attica.
Una schiera di autori teatrali, letterati, poeti, pensatori, che forti della lezione di Jarry piegano le pulsioni di una società inquieta, brumosa, cupa e assurda alla riflessione più ridicolmente atroce sul tragico contemporaneo dell’umanità.
All’uomo che si ritrova alle prese con un destino che non controlla, che non può pregare insolenti , ma tranquillizzanti Dei, resta solo il ghigno di altri uomini sconosciuti, senza volto.
Sono i proprietari delle macchine, delle armi, delle parole che guidano le masse, che torturano con la bellezza del sangue; sono quelli che abitano nei Castelli senza porte d’uscite, quelli che decidono chi deve stare in trincea, quelli che hanno il fischietto attaccato al collo.
Karl Kraus scrive “Gli ultimi giorni dell’umanità” subito dopo la “Grande Guerra”
Noi oggi ci tuffiamo nelle 700 pagine di quest’opera alla ricerca di un altro “teatro possibile”.
PRODUZIONE AttoDue in collaborazione con Laboratorionove Form e Festival Fabbrica Europa