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FAME/CRAVE

FAME/CRAVE di Sarah Kane regia di Barbara Nativi, con Angela Antonini, Sandra Garuglieri, Silvano Panichi, Gabriele Venturi

NOTE DI REGIA

Non ci sono personaggi, ma figure che nascono dal corto circuito di significati che volontariamente od involontariamente produciamo leggendo: del resto i nostri pensieri non sono forse reazioni chimiche, una rete di relazioni elettriche che si forma per un attimo, creando ogni volta nuove strade, nuove reazioni a catena?
Crave è una massa cerebrale in movimento, è un cervello pulsante, che lavora ininterrottamente: quello dell’autrice, già, ma anche il nostro. Siamo costretti a stare all’erta, scomodi sulla poltroncina del teatro, siamo ingaggiati a basso prezzo (abbiamo addirittura pagato!), per creare nessi, per dare senso, per prenderci la responsabilità di dare significato al testo, e negarne conseguentemente una parte. Si può assistere a Crave senza prendere posizione, senza schierarsi?
Crave è partitura musicale. Quotidianità e concretezza nascono dalla voce più immateriale di un testo: i silenzi, le pause, gli a capi, le attese. L’attore che riesce a far vivere le sue attese, nutrendole di emozioni, sa suonare lo spartito della pagina, sa ri-crearla. Come gli attori, A, B, C, M fanno tutto ciò davanti ad un pubblico, per un pubblico.
Crave è scritto pensando ad un pubblico. Quello famelico che spia la vita degli altri come fosse un film, che si nutre delle esplosioni di pianto assembleari, dei nodi alla gola, fino all’ultimo minuto di diretta. Ma anche quello che viene chiamato come testimone di un crimine, di una morte di cui il mondo è responsabile. Quel pubblico che sta l“ per capire, per dare impulso ad una speranza di cambiamento. O per assistere ad un rito: il ricongiungimento con noi stessi, una morte gioiosa e liberatrice, la festa dell’anima, non più schiava. Blasted era un testo sulla speranza, Crave è un testo sulla liberazione.
Barbara Nativi

Sarah Kane (1971-1999) ha esordito nel 1995 con Dannati, accolto da reazioni violentissime della critica. Ha scritto L’amore di Fedra (1996), Purificazione (1998), Fame (1998). Ha diretto L’amore di Fedra e Woyzeck di Buchner ed ha scritto la sceneggiatura di Skin. Il suo ultimo testo Psicosi delle 4 e 48 è’ stato rappresentato postumo al Royal Court Theatre di Londra nel giugno 2000. E’ stata presentata per la prima volta in Italia ad Intercity nel 1996 con Dannati, messo in scena da Barbara Nativi, che ha tradotto tutte le sue opere, pubblicate da Ubulibri nel 1997 (Dannati) e nel 2000 da Einaudi (opera completa). Crave è il suo testo più rappresentato.

NOTE TECNICHE

E’ necessario concordare la scheda e effettuare un sopralluogo.

1 ° parte (15′): 4 piccole “case” (circa m. 3×5) due ricavate sul palcoscenico diviso da neri e due in altri spazi (foyer, uffici, magazzini o altro) allestiti con sedie e due fari.

2° parte (50′): sul palco, larghezza 6 mt., profondità 3 mt., cui va aggiunta una profondità di minimo mt.5 per la retroproiezione del video.

COSTO

per debutto: cachet 2.000 € + rimborso viaggi (4 attori e furgone scene), noleggi materiale, aiuti per un totale circa di 2.000 ¬

Nuova produzione: debutto previsto dicembre 2004


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