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NATURA MORTA IN UN FOSSO

di Fausto Paravidino
coproduzione Compagnie La Rumeur, Laboratorio Nove, Intercity
regia, suono e video Patrice Bigel

 

con Simona Arrighi, Matthieu Beaudin, Daniele Bonaiuti, Christophe Chêne, Sandra Garuglieri, Xavier Perez

scene e luci Jean-Charles Clair

 

“Solita roba: parti dai genitori. Si vantano dei suoi esami all’università, ti giurano che era una ragazza modello, mai dato preoccupazioni. Tanti amici, faceva tardi solo al sabato e si interessava di tutto.
Fai l’autopsia e scopri che si faceva di coca. Becchi un test e ti dice che la dava a tutti.” da Natura morta in un fosso

Tutto inizia con tre macchie di sangue su un paio di scarpe misura 43, una golf schiantata contro un albero, un ragazzo sotto choc, una ragazza nuda in un fosso, morta, che aspetta il medico legale. L’inchiesta sulla morte di Elisa Orlando, portata avanti dall’ispettore Salti, ci fa sprofondare tra la teppa di una cittadina dell’Italia del nord. Delinquenti, prostitute, spacciatori, tossicodipendenti hanno bazzicato intorno a Elisa prima della sua morte. L’inchiesta svela anche l’intimità della famiglia Orlando. Una famiglia apparentemente qualunque e senza storia, che si rivela al limite dell’esplosione. Ma chi ha ucciso Elisa Orlando? Seguendo i racconti di chi l’ha avvicinata o appena vista quella sera, viene ricostruito il puzzle della storia. E’ a questo punto che esce fuori qualcosa di inaccettabile. La violenza appare proprio dove nessuno se l’aspettava.
Lo spettacolo si ancora alla realtà del tempo che passa. Tempo reale, flash-back, conti all’indietro. Dopo la morte di Elisa per qualcuno il tempo si è fermato, per altri accelera pericolosamente. È un romanzo che si trasforma in thriller. Sulla scena, personaggi in stato di choc si lanciano in una vera e propria maratona di parole sfrenate. Di fronte a questa valanga di informazioni, a questa saturazione di parole e a questi fiumi di parole, il linguaggio acquista potere, come una partitura musicale. Le immagini video e la colonna sonora apportano un’altra interpretazione, un altro punto di vista sul reale. Si tratta della vita reale o di quella sognata dai personaggi della storia colti nella loro intimità e nella loro solitudine?
Nature morte dans un fossé dipinge un mondo disincantato in cui gli uomini sono spesso privi di qualunque ideale e si accontentano semplicemente di sopravvivere. Un umorismo sarcastico accompagna situazioni tragiche, il linguaggio è crudo, violento e aspro.

Patrice Bigel è regista e direttore artistico della Compagnie La Rumeur che ha sede a Choisy-le-Roi, nella periferia parigina, in un laboratorio teatrale, l’Usine Hollander. Gli spettacoli della compagnia La Rumeur vanno in scena nell’Usine Hollander e fanno tournée in Francia, in Europa, negli Stati Uniti e in America del sud.

Le creazioni degli ultimi anni sono: Tableau d’une exécution di Howard Barker (2006). Atteintes à sa vie di Martin Crimp (2005). Push-up di Roland Schimmelpfennig (2004). Don Juan revient de guerre di Odön von Horvath (2002). Biographie: un jeu di Max Frisch (2001). La Chasse aux rats di Peter Turrini (2000).
In Germania, Patrice Bigel è stato invitato a mettere in scena un ciclo di opere di Molière in tedesco : l’Avare, Tartuffe, l’Ecole des Femmes. Bigel lavora anche per l’opera, con la messa in scena di Le Cid di Massenet, Mort à Venise di Britten, Carmen di Bizet.

Fausto Paravidino, nato a Genova nel 1976, è attore, regista, traduttore e autore di numerose opere teatrali. Nell’ottobre del 1999 ha portato in scena il suo primo testo Trinciapollo; con 2 Fratelli ha vinto il premio Tondelli” di Riccione teatro e, nel 2002, il premio Ubu Novità italiana. Sempre nel ‘99 ha messo in scena Tutta colpa di Cupido, scritto con Lello Arena e Giampiero Rappa. Nel 2000 ha frequentato l’International Residency for Playwrights presso il Royal Court Theatre di Londra. Tra le sue opere ricordiamo La malattia della famiglia del 2000 e, nel 2001, Natura morta in un fosso, Noccioline e Genova 01, commissionato dal Royal Court Theatre e ispirato ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 durante il vertice del G8. Ha all’attivo traduzioni da Harold Pinter con Il bicchiere della staffa e da William Shakespeare con Enrico V, Sogno di una notte di mezza estate e Riccardo III. Personaggio poliedrico, ha scritto anche per la televisione e per il cinema dove ha esordito come regista nel 2005 con Texas (Medusa Entertainment) con Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Valerio Binasco, Carlo Orlando, Alessia Bellotto e Iris Fusetti.


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